Pagine

venerdì 30 novembre 2012

IDENTIFICATO ED ESPLORATO IL RELITTO DEL PROSCAFO "FIRENZE" AFFONDATO NEL 1940 A DURAZZO

I nostri amici di "BLU SUB" sono stati ancora una volta protagonisti di un grande ritrovamento. Questa è la volta del Piroscafo FIRENZE.... 

E’ stato identificato ed esplorato nella giornata del 27 settembre 2012, il relitto del piroscafo italiano Firenze, affondato da un sommergibile Greco, il 24 dicembre 1940, nei pressi di Valona, con a bordo 996 soldati diretti al fronte albanese. La scoperta, portata a termine da Igli Pustina titolare della società BLUSUB di Tirana (diving e scuola subacquea) e profondo conoscitore delle acque dell’Albania, è frutto di un lavoro di ricerca che va avanti ormai da anni e che è finalizzato ad una dettagliata mappatura delle decine di relitti della 1° e della 2° guerra mondiale che giacciono nell’Adriatico meridionale.
Il ritrovamento, ha un valore storico particolarmente importante sia per la storia della nave, che per la posizione geografica in cui essa è stata rinvenuta: a circa 25 miglia nautiche di distanza dal presunto punto di affondamento (riportato nel rapporto di perdita dell’epoca). E’ stata proprio questa enorme differenza di posizione, a rendere questo piroscafo “introvabile” negli oltre 70 anni che sono passati dal suo affondamento, fino a pochi giorni fa si pensava che esso giacesse su di un fondale di oltre 400 metri di profondità, il che lo avrebbe reso inaccessibile ai sub, nella realtà invece, per cause ancora da accertare, la nave è adagiata ad una profondità poco superiore ai 30 metri.

Il piroscafo Firenze” - ha dichiarato Igli Pustina, il subacqueo che lo ha identificato - “è una delle navi più importanti fra quelle affondate nelle acque albanesi, e la sua localizzazione è stata resa particolarmente difficile dalle coordinate errate rilevate dalle navi che portarono i soccorsi e che trassero in salvo i naufraghi. Per la sua identificazione certa, vista la incompatibilità con la coordinare attese, non è stato sufficiente basarsi su criteri generali, cosa che si fa spesso, come le dimensioni la forma e il tipo di propulsione, ma è stato necessario avvalersi di elementi più specifici che per il Firenze sono state le due campane di bordo nelle quali è inciso il nome della capitale toscana”.

Il piroscafo era stato costruito nel 1912 dalla Società Esercizio Bacini di Riva Trigoso in Liguria e varato dallo stesso cantiere il giorno 8 agosto dello stesso anno. Una particolarità è data dal fatto che al momento del varo, il suo nome fosse Roma, il nome Firenze gli fu attribuito solo nel 1925, visto che il “vero” Firenze, un piroscafo gemello, era affondato circa 10 anni prima al largo di siracusa (questo particolare è emerso anche dall’analisi della campana di prua che ha ancora tracce ben visibili del precedente nome).

Il Firenze era lungo 110 metri e largo 11,6 con un pescaggio di 7,5 metri per una stazza lorda di 3952 tonnellate, la propulsione era affidata a 2 macchine a triplice espansione da 454 Hp che lo spingevano ad una velocità di 13,5 nodi.

La vigilia di Natale, il 24 dicembre del 1940 all’una di mattina, il Firenze partì da Brindisi insieme ad altri piroscafi e navi di scorta, diretto a Valona, trasportava uomini e materiali, alpini e automezzi destinati al fronte greco - albanese, complessivamente 996 soldati. Poco dopo le ore 13.00 la nave fu scossa da un enorme boato, sbandò rapidamente di lato e iniziò inesorabilmente ad affondare, al comandante non restò di ordinarne l’abbandono. Furono tratti in salvo complessivamente 903 superstiti, trasferiti sulle navi di scorta e sulla nave ospedale Gradisca che si trovava in zona. Da quel giorno, il Firenze è rimasto indisturbato, in assetto di navigazione, adagiato poco oltre i 30 metri di profondità in un punto sconosciuto poco a nord di Valona. (comunicato di Mauro Pazzi)

2 commenti:

  1. Salve,
    sono Enrico Rinero, il nipote di uno degli Alpini che la notte del 24 dicembre 1940 si riusci a salvare.
    Nel suo libro 'Memorie di un Caporal Maggiore' ricorda questo tragico evento. (qui su amazon la versione digitale: http://goo.gl/DVtcQh

    In suoi successivi studi/incontri, e ripensando a tutto quanto era successo quella notte, era arrivato alla conclusione che non fosse stato un sommergibile greco o inglese come molti sostengono tuttóra, ma piuttosto che sia stata una mina posizionata in acqua.

    Ora che é stato ritrovato, mi piacerebbe sapere se per caso avete avuto modo di vedere ed esaminare il punto dove é avvenuta la deflagrazione.
    Ció mi potrebbe essere molto utile per confermare o no quanto mio nonno pensava.
    Grazie mille!

    RispondiElimina
  2. Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha mai cercato i resti del piroscafo armato Japigia, affondato il 21 aprile del 1917 da un uboat austriaco nella baia di Valona. Ci morì mio nonno. Ho ritrovato informazioni su numerosi altri militari e marinai deceduti e anche sul piroscafo Japigia. Chi fosse interessato mi può contattare a: f_cappello@inwind.it

    Ing. Francesco Cappello

    RispondiElimina